Il settore del vitivinicolo cambia e si evolve come cambia il mondo. I brand e gli asset immateriali sono sempre più importanti per le cantine, tanto sul mercato che nel rapporto con banche e investitori.
Vale per tutte le realtà, ma con delle differenze, perché se per i vini che seguono logiche più commerciali e mass market il marchio può essere addirittura predominante su tutto il resto, per i vini di maggior pregio, e non necessariamente solo di lusso.
Un altro aspetto che emerge è che nella valutazione del valore delle imprese contano sempre più gli asset immateriali, sia per chi vuole comprare o vendere un’azienda, sia nel rapporto con le banche sul fronte del credito.
Chi vuole investire deve aver chiaro che si investe in vigna e vino come prodotto, ma anche nel marchio, e sulla costruzione di un’immagine da fare in modo sempre più professionale. A formare il valore di un’impresa del vino sono molti fattori: il valore delle vigne e degli immobili, il vino in magazzino, la storicità, l’identità, e la capacità di generare valore sul mercato.
Ma la costruzione di una reputazione di prestigio e di affidabilità, ovvero di una forte immagine di marca, è un obiettivo difficile da raggiungere, data la complessità dei meccanismi della marca nel campo del vino, tenuto conto di quante possano essere le tipologie di “brand” – cioè di elementi identitari capaci di influenzare le decisioni di acquisto – presenti contemporaneamente sull’etichetta di un vino.
Fattori che spesso legano inestricabilmente sia la dimensione individuale (l’impresa) con quella collettiva (il territorio).
Un tema complesso, che ormai molte aziende del vino conoscono, ma serve una maggiore consapevolezza, che può aiutare ancora di più la crescita professionale e manageriale nel mondo vino, settore che deve ragionare in modo sempre più moderno: non è più un’attività agricola come tante, ma si avvicina più al mondo del lusso che a quello dei generi puramente alimentari.
Fare il vino al top è la base, è il pre-requisito, ma poi devi fare una distribuzione attenta, un prezzo centrato, una comunicazione selettiva: tutte azioni che fanno crescere il valore della marca”.